Terapia familiare-EMILIO CIBOTTO
E’ fuori di dubbio che il contesto familiare incida profondamente sulla vita di ognuno. Evidentemente, ciò accade sia nell’ambito della famiglia cosiddetta tradizionale, sia in ogni altra forma di famiglia. Anche se si tratta semplicemente della famiglia “interiorizzata”.
Non solo. La famiglia influenza la vita di ognuno sia con la più ampia presenza, sia con la sua assenza.
Affrontare una terapia famigliare significa dare credito alla visione secondo cui la sofferenza che rende faticosa l’esperienza di vita, non sia identificabile e collocabile nell’individuo stesso ovvero nei suoi costrutti mentali, ma piuttosto nell’insieme delle relazioni familiari in cui il problema si manifesta e si è manifestato.
Non si tratta di attribuire responsabilità ad un membro della famiglia piuttosto che ad un altro. Purtroppo, nella nostra società questo accade troppo spesso, soprattutto con la colpevolizzazione dei genitori circa i problemi dei figli. Si tratta, invece, di andare a scoprire quali modelli comunicativi e relazionali possano aver determinato una rottura o un vero e proprio shock, che si presenta sotto la forma di un disagio personale di un membro della famiglia.
Nel nostro approccio, è certamente riconosciuta la necessità che tutti i membri del nucleo familiare partecipino alla terapia. Tuttavia, non essendo sempre possibile che vi sia la disponibilità di tutti, possiamo organizzare gli incontri anche con uno solo dei membri della famiglia, mantenendo l’attenzione focalizzata sui significati che emergono circa la realtà condivisa con gli altri familiari.