PILLOLE METAFISICHE-EMILIO CIBOTTO
Questo spazio vuole essere un contenitore di pensieri ricavati dalla lettura dei diversi autori che ho incontrato nella mia esperienza di vita, ma anche mie elaborazioni personali che possono essere considerate come strumenti relazionali.
Questi aforismi possono essere lo spunto per iniziare a raccontare i significati della propria esperienza personale durante gli incontri terapeutici.
Al contrario delle pillole farmacologiche, queste pillole hanno la capacità intrinseca di trasformarsi e modificare il proprio significato in modo soggettivo, abilitandoci al lavoro che io chiamo della “ri-significazione multipla”. Questo, infatti, è per me uno degli elementi terapeutici che possiamo usare per gestire ogni nostro processo narrativo, attraverso il quale abbiamo costruito i primi significati della nostra esistenza.
Abbiamo sempre il diritto di dare un nuovo significato alle narrazioni che abbiamo dato, o che altri hanno dato al posto nostro, alla nostra vita.
(P.S.: dove non è presente l’autore della citazione significa che si tratta di una mia elaborazione personale o di un ricordo che non saprei a quale autore attribuire)
Ridiamoci sopra … siamo polvere di stelle …. !
"Nessuno di voi ha notato la cosa più importante fra quelle che vi ho indicato, vale a dire nessuno di voi ha osservato che non ricordate voi stessi ... Ricordate voi stessi sempre e ovunque" G.I. Gurdjieff
"Mentre stavo in calma, una mattina, assistetti all'arrivo di pensieri di gelosia, di pensieri ansiosi, di pensieri tristi, di pensieri auto-compassionevoli, che si susseguivano gli uni agli altri, passavano nella mia mente e poi ritornavano un'altra volta, eppur non avevano nulla a che vedere con me".
"Tutto avviene come se una vasta corrente di coscienza - carica, come ogni coscienza, di una molteplicità di virtualità reciprocamente compenetrantesi - fosse penetrata nella materia. Essa ha indotto la materia a organizzarsi, ma il suo movimento ne è stato, nel contempo, infinitamente rallentato e frammentato. Per un verso infatti la coscienza ha dovuto assopirsi, come la crisalide nel bozzolo in cui si prepara le ali; per l'altro, le molteplici tendenze che racchiudeva si sono ripartite in serie divergenti di organismi che, dal canto loro, estrinsecavano queste tendenze in movimenti, anziché interiorizzarle in rappresentazioni. Nel corso di questa evoluzione, mentre alcune tendenze si assopivano sempre più profondamente, altre si risvegliavano sempre di più e il torpore delle une serviva all'attività delle altre."
H. Bergson
"Lo psicologo, soprattutto se ha avuto un'esperienza clinica, naturalmente e spontaneamente affronterà ogni argomento in maniera personale, studiando le persone più che le astrazioni che producono tanto gli scienziati quanto la scienza".
A.H. Maslow
"Chiunque entri volontariamente nel dolore di un estraneo è veramente una persona considerevole".
Henri J. Nowen
Nella persona vi è una forza che ha una direzione fondamentale positiva. Più l'individuo è capito e accettato profondamente, più tende a lasciar cadere le false "facciate" con cui ha affrontato la vita e più si muove in una direzione positiva, di miglioramento.
Carl Rogers
“La mente deve essere ripulita da tutto ciò che ha afferrato nel suo bisogno di trovare certezze; i suoi dèi e le sue virtù devono essere restituiti alle società che li hanno generati. Occorre raggiungere una solitudine completa e incontaminata”.
Juddu Krishnamurti
“Nell'ultimo secolo sono sorte un certo numero di psicologie esteriori. Si occupano di aiutare gli individui ad adattarsi ad almeno uno dei sistemi disciplinari presenti nel mondo. Ormai sono molto conosciute. Esiste anche una psicologia esoterica o interiore che si propone di aiutare l'individuo nel luogo della sua bellezza interiore. Tramandata da almeno tre millenni è poco o punto conosciuta”.
Se la bellezza è una tappa verso la verità, allora la morale deve essere un caso di consapevolezza estetica. Altrimenti è autosuggestione.
Da piccoli non conoscevamo il concetto di fede, cioè l'adesione incondizionata a ciò che non si può vedere. In ogni situazione cercavamo di apprendere attraverso il principio della fiducia, cioè con l'adesione a quanto provato per esperienza, chiedendo continuamente: perché?
Eravamo curiosi, irriverenti e belli e questo ci consentiva di essere creativi ... Possiamo riprovarci
Da piccoli eravamo svegli e vivevamo in modo impersonale: nell'essenza. Dicevamo di noi stessi: "Tato ha fame; Tato ha fatto cacca; etc:". Poi, sono subentrati i sistemi educativi che hanno strutturato la nostra personalità nella quale ci siamo identificati e abbiamo iniziato a dire:"Io sono; Io voglio; etc.".
Ora possiamo riprendere l'abilità di guardare noi stessi e gli altri in modo impersonale, spostando il nostro centro di gravità dalla personalità all'essenza. E' il "viaggio di ritorno". Fa bene alla salute. Si recuperano energie e felicità.
Tra le diverse dottrine sulle emozioni negative, quella che mi convince dice che "abbiamo il diritto a non essere negativi" e quindi dobbiamo escluderle dal nostro essere. Fin da piccoli abbiamo imparato ad identificarci in esse guardando gli adulti. Ed ora è una sporcizia a cui ci abbandoniamo spesso. Con l'attenzione divisa possiamo osservare e studiare intanto il loro sapore interiore, distinguendolo da quello esteriore. All'inizio, possiamo lavorare solo quando ritroviamo noi stessi dopo una bufera emotiva. Poco a poco riusciremo ad intervenire nel loro nascere, escludendone almeno alcune dal nostro essere.
L'inganno è pensare che la passività proposta dai sistemi psicologici orientali, significhi letteralmente non-agire. Per una mente occidentale, questo è inaccettabile e lo rifiuterà. Dal punto di vista esoterico, la passività indica, piuttosto, un'arte molto dura e faticosa che cerca di limitare le tendenze reattive e meccaniche, liberando nuovi livelli di coscienza. È un processo interiore, non esteriore, che permette un cambiamento di essere e che attrae nuove esperienze di vita. Forse più umane!
Anche un semplice post su FB può modificare il nostro stato interiore, facendoci provare felicità, rabbia o disagio. Può innescare una quantità rilevante di associazioni di pensiero meccaniche in cui ci identifichiamo, di fatto scomparendo. Accade che ciò che non è nostro prevale, invade, modifica, nasconde (nel bene o nel male è la medesima cosa) ciò che è veramente nostro: la dimensione interiore. Questo può essere un buon esercizio di osservazione .... almeno per due tre minuti al giorno .
L'attenzione divisa permette di osservare in uno stesso momento ciò che avviene dentro e fuori di noi. Posso vedere l'oggetto esterno e allo stesso momento posso osservare me stesso che reagisce meccanicamente all'oggetto esterno. Scopro, così, le associazioni automatiche della mia mente. Per un istante mi risveglio .....
Viviamo in una piccola parte del nostro essere, per lo più condizionata dagli eventi esterni.
Quale "io" o "gruppi di io" si sono incaricati oggi di dare interpretazione alle sensazioni e pensieri che impressionano la mia persona?
Intanto posso cominciare ad osservarne qualcuno. Con gentilezza .... senza giudizio ....
Perlopiù incoscienti della nostra psicologia, giudichiamo gli altri come se fossero coscienti della loro
Quando ci osserviamo interiormente, distaccandoci da noi stessi, introduciamo nella nostra vita uno shock volontario e non accidentale. Creiamo, così, una frattura nel flusso meccanico della vita e ci auto-sviluppiamo. Iniziamo a percepire che volontà e pensiero sono due cose differenti.
Spesso godiamo dei nostri stati negativi. Ci identifichiamo in essi. Se, però, ci ricordiamo di noi stessi, possiamo vederli in contro-luce .... e occuparci d'altro.
Non abbiamo un'identità monolitica. Siamo piuttosto un sistema di identità. O meglio, una pluralità di "io" che fanno a gara per assumere il ruolo di identità.
L'ego a cui ci aggrappiamo timorosi è un'illusione. Nonostante il caro Freud.
Il livello di essere di un uomo attrae la sua vita. Forse ... guerra e orrori dipendono anche dal nostro livello di essere. Forse ... possiamo anche psico-trasformarci e non solo bio-trasformarci come diceva il caro Darwin.
Con i "selfie interiori" ci permettiamo un'auto-osservazione, psicologica e non filosofica, che ci distacca da noi stessi. Così, con fatica, scopriamo che ciò che di brutto vediamo nell'altro è anche dentro di noi.
Sì, è vero, lo vediamo con fatica
Attraverso un'osservazione attenta, puntuale e scrupolosa, potremmo scattarci dei "selfie interiori" e vedere la differenza dall'immagine che abbiamo costruito di noi stessi
Uomini coraggiosi ci avventuriamo orgogliosi in ogni luogo del mondo. Bambini paurosi indietreggiamo dimessi se si tratta di visitare la nostra interiorità
Dio non si occupa degli eventi sulla Terra, né potrebbe farlo, tanto è lontano. Occhio ragazzi ...
Per fortuna esiste un punto di osservazione cosmologico ....
Ciò che è importante non è affatto ciò che viene ritenuto importante .... che strano!
Chissà come sarà il modo di esprimerci per parlare di verità. Adesso il nostro linguaggio ci permette di dire solamente bugie.
Solo per poco, quando riusciamo a ritirarci da noi stessi, vediamo il mondo così com'è. Poi, veniamo di nuovo sopraffatti dal sonno e ci riaddormentiamo ....
"Qual è la cosa più difficile? Quella che ritieni la più facile: vedere con gli occhi quello che ti sta davanti agli occhi." Goethe.